Die Brücke, esser bestie era di moda.
L’artista, il fauves del Brücke non risponde più ai canoni, alle leggi non scritte dell’arte (difficile vedere un artista che segue vincoli scritti, figuriamoci quelli che non lo sono), ma solamente a se stesso e alla sua sensibilità.
Con il ‘900 appena iniziato e le tensioni che si porta dietro ecco che i personaggi che popolano le vie di Berlino e Dresda dipinte da Kirchner non sono sublimi, sono un paradosso;
Grossolane,stridenti, pazze, eccitanti e “degenerate” ( curioso come Adolfo il gran visir dei degenerati le considerasse tali, bho).
Si, perché il contesto in cui nascono le opere del gruppo è al tempo stesso un paradosso, e l’artista, il fauves soprattutto nel paradosso ci sguazza.
I colori dipinti a macchie, la mancanza di un contorno e tecniche accademiche sono solo alcune delle caratteristiche del gruppo del Brücke, e a coloro che li criticano la risposta non può che essere : sticazzi.
Cercano l’essenza loro, non la bellezza che per secoli aveva riempito le sale espositive, e il riscontro con la critica non è dei migliori.
Per la società non sono artisti, comunicano immagini malsane, e qui arriva il punto che valeva allora e vale ancora di più oggi, come si fà a non impazzire di fronte ad una realtà che ti incatena?
Degenerata tu’ sorella.